Nell’estate 1990 a Pietrafesa succede, in qualità di presidente, Sandro Geraldi. La dirigenza, composta da un numero sempre maggiore di collaboratori, comincia a pensare in grande e si sobbarca notevoli sacrifici economici. A Potenza arrivano fior di giocatori come Mancini, Grasso, Torlo, Scognamiglio,Torti, Casale ed il leader della squadra Paolo Crucitti. In panchina siede Salvatore Di Somma, ex capitano dell’Avellino dei tempi d’oro. Un po’ dappertutto si è convinti che i rossoblù siano la squadra da battere: in realtà le cose vanno diversamente. Il torneo ‘90/’91 inizia subito in salita con una sconfitta casalinga contro l’Atletico Leonzio e, dopo un girone d’andata non lontano dalle prime in classifica, al giro di boa la squadra arretra. Ne fa le spese Di Somma, sostituito da Nello Santin, la cui guida non sortisce gli effetti sperati, anzi indirizza il Potenza verso la zona retrocessione. In seguito viene richiamato Di Somma che, dopo aver tranquillizzato il team, porta i rossoblù al centro della classifica.
Bruciate le ambizioni di vittoria la stagione precedente, nel ‘91/’92 la società lavora con grande oculatezza, riconfermando in blocco gli uomini migliori e rinforzando la squadra nei ruoli chiave. Il buon lavoro del direttore sportivo Barillaro permette alla società di acquistare i difensori Vio e Garzieri, gli attaccanti Baglieri e Libro (capocannoniere poi con nove gol) e della stella Bucciarelli. Confermato Di Somma in panchina, il Potenza si dimostra compatto e robusto in ogni zona del campo e riesce a vincere un campionato lungo, difficile e ricco forti emozioni.
Il 21 giugno 1992, i rossoblù, battendo il Latina con una rete di Fabio Bucciarelli, tornano dopo diciassette anni in Serie C1, complice la clamorosa sconfitta del Trani contro la già retrocessa Campania Puteolana. Il successo finale assume i contorni di un trionfo, anche perché i lucani sbaragliano la concorrenza agguerrita di Trani, Catanzaro e Vigor Lamezia. Da segnalare, ancora, in questa memorabile annata, l’ingresso in società nel mese di dicembre 1991 del dottor Generoso Donofrio.
Il campionato di C1 ‘92/’93 nasce all’insegna dei dissapori tra i dirigenti del club potentino. A causa delle tensioni interne, Geraldi decide di farsi da parte, determinando un lento assottigliarsi della dirigenza rossoblù. La squadra, vittoriosa l’anno prima, viene in gran parte smantellata: ai riconfermati Vio, Garzieri, Crucitti e Libro si aggiungono tanti volti nuovi come Riommi, Di Dio, Ruscitti, Del Giudice, Bigica, Pannitteri e la “delusione” Ficarra. Il posto del tecnico Di Somma viene preso da Lombardo, ex allenatore di Siracusa e Bisceglie. Il campionato è contraddittorio e altalenante: la piazza, dopo l’acutizzarsi di alcuni risultati negativi proprio nella fase cruciale della stagione, reclama a gran voce la testa dell’allenatore. La sconfitta interna contro il Barletta è segna la fine di Lombardo che viene sostituito da Passarella. Con quest’ultimo il Potenza riesce a salvarsi con lo spareggio di Foggia del 20 giugno 1993, battendo per 3-1 il Casarano.
Scampato il pericolo, il presidente Donofrio, affiancato ormai solo da Zaccagnino, per la stagione ‘93/’94 affida la conduzione tecnica della squadra al “sanguigno” trainer calabrese Marcello Pasquino. La fisionomia del Potenza cambia ancora, vanno via Libro, Bigica e Crucitti e arrivano, tra gli altri, Mantelli, Perrotta, Baldi, Natale, Caputo, Delle Donne ed Intrieri. Anche le regole del gioco sono state modificate, vengono stabiliti i tre punti a vittoria, i play-off e i play-out. Il buon gioco espresso e i risultati importanti conseguiti non sono sufficienti: il destino, tanta sfortuna e gli errori grossolani del portiere Sansonetti sbarrano al Potenza la prestigiosa strada dei play-off per l’accesso alla Serie B.
La delusione sportiva è grande ma nubi ancora più minacciose oscurano il cielo rossoblù. I ventilati problemi societari esplodono in tutta la loro gravità in estate. La Lega, il 1° agosto 1994, esclude il Potenza dalla C1 per inadempienze finanziarie.
Si scrive così la pagina più dolorosa della storia del club. In pochi mesi si passa da una possibile Serie B alla triste realtà del Campionato Nazionale Dilettanti.